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Quercia cerro (Quercus cerris)

Etimologia di Quercus cerris Il nome scientifico Quercus cerris deriva da due componenti principali: il genere Quercus e la specie cerri...


Etimologia di Quercus cerris

Il nome scientifico Quercus cerris deriva da due componenti principali: il genere Quercus e la specie cerris.

Quercus

Il termine Quercus è il nome latino per "quercia".
radici indoeuropee: perkwu- che originariamente significava "quercia", ma anche "foresta di querce", ma mai "legno" (vedi etymonline)
longobardo: fereha, un tipo di quercia
antico alto tedesco: foraha
hindi: pargai, la quercia sempreverde

Cerris

La parola cerris proviene dal latino e si riferisce specificamente alla quercia cerro. L'origine precisa del termine "cerris" è meno chiara, ma potrebbe essere collegata alla parola greca "κέρκος" (kérkos), che significa "riccio" o "ciuffo", in riferimento al caratteristico cappuccio riccioluto delle ghiande di questa specie. Questo cappuccio legnoso e arricciato è una delle caratteristiche distintive del Quercus cerris, rendendo l'etimologia particolarmente descrittiva della pianta.

Sintesi

In sintesi, Quercus cerris può essere tradotto come "quercia con ghiande ricciolute", una descrizione accurata della pianta che evidenzia una delle sue caratteristiche più distintive.

La Quercia Cerro: Un Gigante della Natura

La Quercia Cerro, scientificamente conosciuta come Quercus cerris, è una delle specie di quercia più affascinanti e imponenti dell'Europa meridionale. Con una maestosità che può raggiungere i 35 metri di altezza, questa pianta si distingue per la sua chioma folta e ovale e una corteccia grigio-cenere, fessurata e spugnosa.

Descrizione della Pianta

Il cerro è un albero di grandi dimensioni, caratterizzato da un tronco con corteccia grigio-brunastra, solcata da profonde fessure rossicce che lasciano intravedere il felloderma. Questo possente albero può sviluppare una chioma che si innalza sino a 35 metri, conferendogli una presenza imponente e regale nei boschi.

Le foglie del cerro sono estremamente variabili, generalmente obovato-oblunghe, con 7-9 paia di lobi ineguali. Presentano un picciolo lungo fino a 2,5 cm e sono tardivamente caduche. Alla nascita, le foglie sono ricoperte da una fitta peluria, che con il tempo si riduce a una sottile peluria presente solo sulla parte inferiore.

La quercia cerro è una pianta monoica, ossia porta sia fiori maschili che femminili sulla stessa pianta. I fiori maschili si presentano in amenti penduli e lassi, lunghi 6-8 cm, mentre i fiori femminili sono solitari o raggruppati in 2-3, peduncolati e di forma globosa. La fioritura avviene tra aprile e maggio.

I frutti del cerro sono ghiande lunghe circa 2,5 cm, di colore marrone rossastro, ricoperte parzialmente da un cappuccio legnoso e peloso, tipico della specie. Questo cappuccio è formato da squame arricciate, da cui deriva il nome della pianta (dal latino "cirrus", riccio).

Distribuzione e Habitat

Il Quercus cerris è diffuso principalmente nell'Europa meridionale, con una presenza significativa in Italia, soprattutto nelle regioni centro-meridionali degli Appennini. La sua distribuzione varia dal piano sub-montano a quello sub-mediterraneo, mentre è assente in Sardegna. I cerreti sono comuni nei querceti collinari e montani dell'Appennino Settentrionale e Centrale.

Un caso particolare è rappresentato dal bosco di cerro a Lodrino, in Valle Trompia, situato a 750 metri s.l.m. Questa area è una rarità poiché il freddo clima alpino generalmente impedisce la presenza del cerro, che predilige boschi submediterranei. Tuttavia, il clima mite di questa località consente la sopravvivenza della pianta, tanto che la zona è conosciuta come "Località Cerreto".

La Fauna del Cerro

La quercia cerro svolge un ruolo cruciale nell'ecosistema, ospitando una varietà di fauna. Scoiattoli nidificano nei buchi delle querce secolari e si cibano delle ghiande, mentre i procioni scavano il terreno attorno al tronco alla ricerca di insetti e foglie. Molti uccelli, come pettirossi, ghiandaie e storni, nidificano tra i rami alti per proteggersi dai predatori. Anche anfibi, come le salamandre, utilizzano le radici esposte per nascondere i loro nidi dai serpenti.

Inoltre, diverse specie di insetti, come bruchi e falene, si nutrono delle foglie del cerro, attirando a loro volta predatori naturali come ragni e uccelli insettivori. Le formiche scavano sotto il sistema radicale dell'albero, creando un microhabitat complesso e interconnesso.

La Quercia Cerro è un esempio perfetto di come una singola specie possa sostenere un intero ecosistema. Con la sua imponente altezza, le sue foglie variegate e la sua corteccia caratteristica, questa quercia non solo arricchisce il paesaggio, ma offre anche rifugio e nutrimento a numerose specie animali. Preservare i cerreti significa proteggere un pezzo fondamentale della biodiversità europea.

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